venerdì 12 settembre 2008

FUNAMBOLO DEL CIELO


BROCHURE FUNAMBOLO DEL CIELO
FRONTE/RETRO
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Compagnia Teatrale
Hermes
Taranto

Spettacolo teatrale d’avanguardia
scritto e diretto da Luigi Pignatelli
commento di Giovanni Amodio

L’“anima di latta” di Luigi Pignatelli, valente poeta tarantino, alla sua seconda prova editoriale, assapora il calore del “legno” (leggi “ribalta teatrale”), dal momento che, quale silloge poetica in origine, grazie all’elaborazione drammaturgica e scrittura scenica dello stesso autore, va in scena dal 12 novembre 2007 con notevole successo.
Svariate ed eterogenee le location utilizzate: il Teatro P. Turoldo di Taranto, il Teatro Comunale Alcanices di Ginosa (TA), la sede della Circoscrizione Montegranaro-Salinella di Taranto, la Galleria d’Arte Ai Quattro Venti di Taranto, Piazza Dante a Francavilla Fontana (BR), il Castello De Falconibus di Pulsano (TA), Piazza IV Novembre a Ginosa (TA), il wine bar Nautilus di Taranto, il Giardino Mediterraneo di Grottaglie (Ta), Piazza Teatro a Castellaneta (Ta).

Il recital riporta opportunamente il titolo di Funambolo del Cielo, così eccezionalmente rappresentato nell’accattivante copertina del libro (nonché immagine di locandina), realizzata dal compianto artista Davide Rochira, nell’intento di restituire il valore emblematico della leggerezza e della sospensione, quali costanti di una poesia d’ascesa, aerea, innovativa, ricca di pathos e punto d’incontro delle problematiche giovanili, non senza un più ampio raggio d’azione sociale.

L’azione drammaturgica, dal taglio anticonvenzionale, vede impegnati sulla scena cinque attori, autore compreso, ed evidenzia specularmente la dicotomia di vari aspetti concettuali e recitativi, l’anima e il corpo, il legno e la latta, l’operaio e l’intellettuale, il padre e il figlio, l’immanenza e la trascendenza, la materia e lo spirito, la clausura e la libertà, il silenzio e il grido, il mistero e la realtà, due donne e due uomini orbitanti intorno all’incarnazione di una leggiadra fanciulla nel ruolo dell’anima.

Personaggi & Interpreti
Corpo
Luigi Pignatelli
Ragione
Trizia Pulpito
Passione
Daniela Marinò
Anima
Giorgia Cervo
Tempo
Emanuele Pignatelli

Assistente di scena
Rossella Pignatelli

Scenografia e costumi
Compagnia Teatrale Hermes


Daniela Marinò, ricca di temperamento, seduzione, sensualità, concretizza intensamente la consapevolezza del rapporto quotidiano delle parole, altrimenti affidate alla suadente voce di Trizia Pulpito, r-i-n-s-a-l-d-a-n-t-e Coscienza e conoscenza riflessiva, garbatamente referenziata tanto al suo leggio a specchio della compagna di lettura, nello scambio con l’abilità e la pregnanza della sua controparte sanguigna (la Marinò), quanto alle sollecitazioni dell’Anima di Latta della nuvola poetica interpretata, con piglio, dolcezza e svolazzante armonia, da Giorgia Cervo, stupendo incipit lirico con la celebre romanza “Vissi d’arte”.

Il legno dell’utero-baule e della pedana-graffita, nel ritmo cadenzato della latta martellata, trova abile operaio (servo di scena) in Emanuele Pignatelli, rilevandone la spontaneità in ogni operazione scenica, con funzione metaforica di tedoforo, riconfermandosi interprete a pieno diritto e non figurante.
Il poeta, girovago dell’anima, nella sua funambolesca adesione alla scrittura di confine, quanto alla sua dinamica gestuale, interpretativa, vocale e concettuale, si pone in simbiosi recitativa e speculare con la prestazione ampia, tout-court di Luigi Pignatelli.
Egli irradia, nei personaggi che lo attorniano, il supporto della sua stessa parola poetica, la quale gli rimbalza di volta in volta e, nello stesso tempo, se ne distacca.


Operazione di mutua rivendicazione, per la quale l’Anima di Latta della sua stessa silloge vaga, si identifica, accoglie, respinge, assorbe, trasmuta, transustanzia, eleva, restringe nel quotidiano, pone in preghiera o in invettiva, nel sottile quanto sofferto gioco del doppio, il messaggio poetico al pari e a confronto di quello drammaturgico.

Giovanni Amodio